Come versarsi i contributi INPS
L’Inps è l’istituto pubblico che si occupa di erogare le pensioni e altre indennità di tipo assistenziale oltre che previdenziale. Le risorse necessarie vengono reperite dall’ente pubblico dal versamento dei contributi di ogni cittadino tenuto a farlo.
Tipologie di contributi Inps
Ci sono varie categorie di contribuenti che devono versare i contributi Inps. La più nota è quella dei dipendenti per i quali sono i datori di lavoro ad effettuare il versamento sollevando dall’incombenza i loro sottoposti. I lavoratori autonomi sono anch’essi tenuti a corrispondere i contributi Inps che devono pagare in quattro rate annuali in modo autonomo. Sono soggetti al versamento dei contributi anche i lavoratori parasubordinati che corrispondono alla schiera di collaboratori occasionali e altre categorie similari. Questa tipologia è tenuta al pagamento dei contributi in caso il suo reddito superi i 5.000 € annui. Mentre per i lavoratori autonomi esiste un minimale di contributi da versare, i parasubordinati pagano solo in funzione di una percentuale sul reddito conseguito. Questa differenza ha una conseguenza importante: in base ai pagamenti saranno diversi anche i mesi lavorativi conteggiati ai fini del calcolo della pensione. Proprio per arrivare al numero di mensilità contributive necessarie ad ottenere la pensione quando si possederanno i requisiti si possono versare i contributi volontari per i quali occorre richiedere autorizzazione all’Inps. Questa può essere concessa se non si è già iscritti con altre forme contributive e a condizione che siano stati versati in tempi non troppo remoti contributi da lavoro, siano essi da dipendente o da lavoratore autonomo.
Come versare i contributi Inps
Il versamento dei contributi Inps avviene tramite il modello F24 che è un modulo da compilare con i codici tributo. Si tratta, infatti, di un documento che viene utilizzato per il pagamento di tasse, imposte e contributi non solo a favore dell’Inps ma anche a favore di atri istituti pubblici. Questo rende un po’ più complessa la sua compilazione ma rende possibile la compensazione tra somme da versare e importi a credito. Inoltre, l’F24 permette di versare i contributi Inps in banca o all’ufficio postale e anche tramite home banking. Il suo pagamento deve essere effettuato tramite un conto corrente bancario o postale se effettuato da remoto, mentre, se si vuole pagare con i contanti ci si può presentare ad uno sportello bancario o delle Poste. Presso le Poste, inoltre, si può corrispondere quanto dovuto con carta di credito, nei limiti della capienza della stessa, con la possibilità, in caso l’istituto emittente lo permetta, di rateizzare l’importo.
Per quanto riguarda i codici da utilizzare nella compilazione, alla pagina https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=43335 del sito dell’Inps si trova un elenco completo di quelli in vigore. Per orientarsi, può essere utile il codice 8070 che corrisponde ai contributi minimali per i lavoratori autonomi, 8078 sotto il quale va versata la percentuale dovuta che eccede la parte minimale. Dando una breve occhiata a questo elenco ci si rende conto di come possa essere complessa la compilazione, almeno in casi particolari, anche se si tratta di fattispecie piuttosto comuni. Se si ritarda, anche solo di qualche giorno, il versamento, occorre calcolare la parte di interessi da corrispondere, voce che deve essere dettagliata sull’F24 con un codice a parte. Stesso discorso vale per la parte relativa ad eventuali sanzioni che vanno corrisposte quando il versamento è tardato. Questo importo, contraddistinto da un nuovo codice, deve essere calcolato partendo dall’importo nominale della sanzione da cui possono decurtati delle percentuali di sconto a seconda del tempo trascorso dalla scadenza del pagamento in caso non siano stati ancora contestati i mancati pagamenti. Per tutti questi motivi, è meglio rivolgersi, in caso di dubbi, a chi è avvezzo alla compilazione di questi modelli per non incorrere in errori.